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Essere coppia (parte 3/4): la relazione ferita:

i 1001 volti del tradimento affettivo.

A broken heart. Drawing of a heart on a

La banalizzazione che perpetua l'infedeltà.

Il tradimento affettivo è il peggiore incubo di chiunque abbia investito seriamente nella relazione che sta vivendo. Lo si teme tantissimo, perché laddove avvenga ferisce a morte su un doppio livello:

  • quello affettivo relazionale, legato alla percezione di essere stati pugnalati alle spalle dalla persona che si ama;

  • quello narcisistico, legato all'umiliazione di vedere che il proprio partner preferisce un altro o un'altra a noi.

 

Vi è tuttavia, in quelle stesse culture monogame (cattolica in primis) che lo condannano, una sua banalizzazione che finisce col favorirne l'insorgenza. Nello specifico, viene veicolato il messaggio secondo cui il tradimento sarebbe fare sesso con una persona diversa da quella sposata. Quindi dei 1001 volti del tradimento, ne viene colto solo quello più superficiale. Ma in verità, come vedremo, il tradimento sessuale il più delle volte è il risultato finale di una precedente sommatoria di tradimenti, piccoli o grandi.

 

Amare tradire, o tradire per esasperazione?

Innanzitutto mi preme sottolineare che si può tradire a partire da due costellazioni emozionali radicalmente diverse:

  • quella del DISINTERESSE, tipica di chi non è mai entrato in modo totale nella relazione perché non realmente innamorato dell'altro o perché incapace di amare (spesso le due cose vanno insieme). In questo caso, si tradisce per superficialità affettiva e scarsa empatia verso il partner, giustificando il tutto come <<innocenti evasioni>> o <<soddisfazioni extraconiugali>>. La base sottostante è evidentemente narcisistica, e la formula corrispondente è: "amare tradire";

  • quella del PIENO COINVOLGIMENTO, di segno però ostile, tipico di chi sente di aver subito gravi torti dal partner e pertanto vuole prendersi una sua rivincita o cercare gratificazioni altrove. In questo caso, si tradisce per esasperazione e spesso anche per vendicarsi di chi viene tradito. Quindi la base è relazionale.

Chi tradisce è sempre un Bambino.

Che si tradisca per disinteresse, o per esasperazione, lo si fa sempre a partire da uno Stato dell'Io [1] Bambino. Infatti un Adulto che si accorga di non nutrire troppo interesse per una persona eviterebbe di mettercisi insieme, col rischio che essa creda di essere oggetto di un grande amore; analogamente, da una posizione Adulta, se ci si accorge di essere delusi dal partner lo si lascia [2] per fare spazio a nuovi e più appaganti incontri. Quindi il tradimento (sessuale ed inteso come "scappatella") è un gesto privo di ogni valenza costruttiva per chi lo agisce, oltre che potenzialmente distruttivo nei confronti di chi lo subisce. Precisamente, è un agito:

  • del BL-, se nasce dal disinteresse per il partner;

  • del BR-, se nasce da un astio nei suoi confronti. 

NOTE:

[1]: gli Stati dell'Io, in AT (Analisi Transazionale), sono stati definiti come <<Sistemi di sentimenti che motivano il corrispondente insieme di modelli di comportamento>> (Berne E., 1961, pag. 9). In pratica, si tratta di schemi di pensiero cui sono associate specifiche emozioni, le quali a loro volta tendono a produrre comportamenti in linea con i sentimenti esperiti. Esistono 3 tipi di Stati dell'Io:

  • Stati dell'Io Genitoriali (G): sono quelli derivanti dall'introiezione psichica delle figure genitoriali e dalla loro imitazione comportamentale, manifestata soprattutto con:

    • l'accudimento (di se stessi o di altri), nel qual caso parliamo di Genitore Affettivo;

    • il rimprovero o la critica, nel qual caso parliamo di Genitore Normativo;

  • Stati dell'Io Adulto (A): sono caratterizzati dalla focalizzazione sul "qui ed ora" e su una valutazione razionale del miglior modo di porsi ed agire nei confronti della situazione attuale;

  • Stati dell'Io Bambino (B): qui l'elemento cardine è la riproposizione anacronistica, nel presente, di <<sentimenti, atteggiamenti e modelli comportamentali>> (ibidem, pag. 66) che risalgono alla propria infanzia. Gli Stati dell'Io B esprimono principalmente:

    • acquiescenza e adattamento ad una situazione (Bambino Adattato);

    • ribellione e sfida (Bambino Ribelle);

    • libertà giocosa (Bambino Libero, o Naturale).

Tutti gli Stati dell'Io, dal punto di vista funzionale, possono esprimersi con valenza costruttiva (segno +) o distruttiva (segno -).

[2]: il che è ben diverso dal rimanerci insieme tradendolo.

 

Il disinteresse e i suoi tradimenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il tradimento per disinteresse è per lo più, se non esclusivamente, sessuale. Infatti, mancando sin dall'inizio un coinvolgimento profondo con il partner, non si può dire che si tratti di un voltafaccia sul piano emozionale. Significative, al riguardo, sono le tipiche frasi con cui chi tradisce per superficialità [3] cerca di sdrammatizzare o addirittura legittimare il proprio operato:

  • <<Sentivo il bisogno di evadere, di svagarmi>>;

  • <<Quanto la fai lunga! Non è stato nulla di importante>>.

Manca in questi casi un dispiacere o un rimorso autentico, perché come dicevo a monte c'è stata sin dall'inizio una partecipazione di tipo fortemente egocentrico alla relazione. Quindi direi, mettendomi nei panni di chi subisce questo tipo di tradimento, che qui la ferita narcisistica è enorme se si comprende la verità di non essere mai stati speciali per il partner. In compenso, questa stessa presa di coscienza può rendere consapevoli di non aver perso niente di che sul piano relazionale.  

NOTE:

[3]: persona che, in questo caso, ha come minimo dei tratti se non una struttura di personalità di tipo narcisistico.

L'esasperazione e i suoi tradimenti.

Dei 1001 volti del tradimento, il disinteresse è oggi [4] forse la causa più frequente. Ciò nonostante, esso spiega solo il tradimento più triviale e banale: quello sessuale motivato con la ricerca di nuovi stimoli. Per comprendere gli altri 1000 volti del tradimento, occorre calarsi molto più in profondità di quanto non faccia la morale monogama di stampo cattolico. Si tratta di uscire dalla lineare e semplicistica equazione: TRADIMENTO = FARE SESSO CON QUALCUNO CHE NON E' IL PROPRIO PARTNER UFFICIALE, iniziando a sviluppare una concezione tridimensionale del tradimento. Trovo utile partire da un ipotetico "cubo della relazione soddisfacente", come mappa per orientarsi rispetto alle più frequenti carenze di coppia che possono dar vita ad un tradimento. Le 3 dimensioni di questo ideale cubo sono per me:

  1. LUNGHEZZA: dimensione sessuale, ovvero qualità e/o quantità dei rapporti intimi fisici con il partner;

  2. ALTEZZA: dimensione romantica e ludica, comunicazione seduttiva e giocosa;

  3. PROFONDITA': dimensione affettiva e di attaccamento, comunicazione empatica e profonda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciò significa che:

  1. attraverso il piacere sessuale vissuto, procurato e condiviso con il partner si rafforza l'intesa sul piano fisico (orizzontale, e dunque indicato come "LUNGHEZZA"). L'intesa sessuale è qui simbolizzata dal cuore trafitto da una cupidica freccia;

  2. coltivando il reciproco corteggiamento, la poesia dell'innamoramento, si tiene alto il coinvolgimento emotivo (il che eleva nella verticalità, indicata come "ALTEZZA"). Questo processo è simbolizzato dai due partner che si abbracciano romanticamente;

  3. manifestando tenerezza e disponibilità affettiva, anche di tipo Genitoriale, ci si prende cura a vicenda l'uno dell'altro favorendo un vissuto di protezione e sicurezza nei reciproci Bambini. Questo dona maggiore solidità e spessore alla relazione, dunque PROFONDITA'. Il tutto è simbolizzato da cuori alati, in riferimento all'importanza di comunicare (scambiarsi parole, ossia frasi che vibrano e viaggiano nell'aria) con empatia e rispetto.

Sulla base di questo modello, che ho sviluppato ispirandomi alle principali dimensioni dell'innamoramento analizzate nel primo articolo di questa quadrilogia, ora sappiamo che un tradimento può sorgere anche in una relazione nella quale c'è stato (e magari c'è ancora) un forte coinvolgimento affettivo di ambo i partner.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo può accadere per:

  1. carenza di "LUNGHEZZA", ovvero insoddisfazione sessuale;

  2. carenza di "ALTEZZA", ovvero perdita dell'innamoramento e appiattimento ruotinario delle emozioni;

  3. carenza di "PROFONDITA'", ovvero mancata integrazione di un adeguato livello di empatia per le reciproche aree di fragilità e bisogno.

Tutti i 1000 volti del tradimento non scaturenti da disinteresse hanno come origine una o più di queste 3 cause.

NOTE:

[4]: nella società del Narcisismo digitale ipertrofico, che ho accuratamente descritto nell'articolo "Corpo e desiderio nell'era della virtualità". 

Il tradimento al maschile.

Il tradimento al maschile, nella tradizione patriarcale (oggi al tramonto), era pienamente legittimato soprattutto nella forma che manifesta disinteresse: quella narcisistica. Il fallocentrismo patriarcale garantiva al maschio, purché guerriero e/o finanziatore di guerre, il diritto alla poligamia. Le femmine, invece, erano il più delle volte trattate come prostitute anche se tradivano per essersi innamorate di un uomo diverso da quello che avevano sposato (spesso neanche su libera scelta, ma mediante matrimoni combinati). In seguito all'avvento del Femminismo, le donne hanno ottenuto una sempre maggiore libertà sessuale: libertà che, però, non è stata messa al servizio dell'amore intimo di coppia, ma di una egocentrica promiscuità. Nei fatti, oggi, la modalità consumistica di accesso al sesso (e all'altro) tipica del Narcisismo è assai diffusa tanto tra gli uomini quanto tra le donne. Questo vale soprattutto per le ultime generazioni, figlie di una società che ormai è ben oltre il basarsi sull'apparire, avendo messo l'ostentare a fondamento dei modelli additati [5] come "vincenti". 

NOTE:

[5]: da quei palinsesti televisivi a base di "Reality Show", cubiste ed aspiranti Star del mondo dello Spettacolo o dello Sport. 

Il tradimento al femminile.

Nella società patriarcale, le donne tradivano molto meno degli uomini sul piano sessuale. Anche perché farlo, a loro, poteva costare come minimo l'ostracismo sociale e in alcuni casi persino la lapidazione. Era però frequentissimo, da parte loro, un tradimento emozionale scaturito da esasperazione. Le agguerrite Neofemministe diranno: <<E ti credo! Erano povere vittime di mariti brutali e padroni!>>. Rispondo: <<Solo parzialmente vero, perché non tutti gli uomini delle diverse epoche patriarcali erano bruti; se in alcuni casi vivere all'ombra dei propri mariti poteva essere un supplizio, in altre occasioni poteva invece significare essere e sentirsi protette da un mondo minaccioso e spesso in stato di guerra>>.

 

Resta da spiegare l'origine di questi tradimenti emozionali di cui parlo, origine che a mio avviso va ricondotta a due grandi condizionamenti culturali, uno moderno ed uno millenario:

  1. la neofemminista sindrome da risarcimento cronico, secondo la quale gli uomini, per sempre in difetto verso le donne da qui all'eternità, non fanno né potranno mai fare abbastanza per loro. Questa sindrome, incoraggiata a piene mani da tutti i Media del Mondialismo "neoliberista" allo stesso modo in cui essi spalleggiano tutto ciò che favorisce l'odio necessario a fomentare conflitti di tipo orizzontale, è alla base della diffusissima intolleranza delle "neo-donne" moderne, sedicenti "emancipate", verso ogni imperfezione da loro percepita nei partner. Tanto che non è affatto raro, anzi in base alla mia osservazione direi che ormai è quasi la norma, che in una coppia il maschio si dichiari sostanzialmente soddisfatto nello stesso momento in cui la femmina gli stende [6] una lunga serie di recriminazioni;

  2. il mito della "Vergine Maria", mediante il quale i traduttori ecclesiastici di testi "sacri" e non [7] hanno devastato milioni di famiglie in circa 2000 anni di Storia. Qui occorrono diverse riflessioni. Innanzitutto, chi è la "Vergine" Maria? Secondo il Cattolicesimo, sarebbe una donna miracolosamente rimasta incinta in virtù dello "Spirito Santo". Dunque, in sostanza, una ​donna divenuta madre senza aver avuto rapporti sessuali. Va però notato che "Vergine", dal Latino "Virgo", indica qualcosa di turgido, gonfio e rigoglioso; quindi, contrariamente a quanto insegnato nelle catechesi di clericale derivazione, sembrerebbe indicare una piena maturità e disponibilità sessuale. Se non, addirittura, lo stato di pregnanza stesso. Anche il testo in ebraico parla di una ragazza incinta, e non di una vergine cui verrebbe annunciata una gravidanza ad origine trascendentale! Infatti viene utilizzato il termine "haalmah" (giovane donna), e non "betulà" (vergine sessuale), accompagnato dall'aggettivo "harah" (incinta). Interessante notare che nel 2017, in Germania, è stata pubblicata la Bibbia rivista dalla conferenza espiscopale tedesca. In tale edizione aggiornata, quello che secondo la teologia cattolica tradizionale sarebbe: <<La vergine concepirà e partorirà un figlio cui darà il nome di Emmanuele>> diviene: <<La giovane donna ha concepito e sta per partorire un figlio>> [8]. Maria andrebbe quindi riumanizzata come donna terrena, femmina e madre, probabilmente amante di Gabriele e non di Giuseppe, ma questo ora ci interessa fino ad un certo punto. Quel che mi preme sottolineare è che avere come modello di femminilità ideale una asessuata creatura miracolata dallo "Spirito Santo", o al contrario una florida donna in armonia con la natura (anche sessuale) del proprio corpo, fa un'ENORME differenza sui piani culturale ed archetipico. Infatti la Maria cattolica è un modello perfetto per mogli frigide, e, guarda caso, la maternità "virginale" è esattamente il modo in cui per millenni le donne di cultura cattolica si sono vendicate dei mariti in posizione di dominio! Il divenire madri a tempo pieno, rinunciando ad ogni "peccaminoso" scambio sessuale, era l'immediata traduzione pratica di questo condizionamento culturale spacciato come segno di "santità". Tale condizionamento ha alienato le donne dalla propria femminilità mentre le relegava al ruolo di madri. Da questa indotta scissione della madre dalla donna, e soprattutto dalla femmina, tutti gli appartenenti alla famiglia nucleare sono stati enormemente danneggiati: 

    • gli uomini perché trascurati, sessualmente soprattutto ma anche affettivamente, dalle loro mogli in seguito alla nascita dei figli;

    • le donne perché censurate nella loro femminilità e deprivate della sessualità;

    • i figli perché spesso veniva affidato loro l'ingrato compito (non a caso, di cristica memoria) di "Salvatori" delle loro famiglie e dell'infelicità aleggiante in esse.   

Il dato positivo è che il Femminismo ha restituito alle donne la legittimità del proprio piacere e della sua ricerca; purtroppo, però, come dicevo, questa riappropriazione, anziché essere portata nella relazione di coppia come dono per se stesse e per il partner, è stata utilizzata in modo masturbatorio sull'onda di quella stessa onnipotenza, narcisisticamente rabbiosa, da cui nasce la rivendicazione di completa indipendenza dal maschio in tutte le sue forme. Questo spiega perché oggi, in Occidente, il condizionamento "religioso" abbia molto meno impatto della sindrome da risarcimento cronico. Sospetto però che, nelle culture ancora patriarcali, valga il contrario.

NOTE:

[6]: con toni fortemente giudicanti e manipolatori ... e proprio in questo sta il tradimento affettivo agito da queste donne: furie che non chiedono ma pretendono, e che non propongono ma vorrebbero imporre. 

[7]: mi riferisco a quegli Amanuensi che hanno tradotto non solo il "Vecchio Testamento" (Bibbia) e il "Nuovo Testamento" (Vangeli), ma anche molti altri testi di ogni genere e argomento, apportando sistematiche censure e manipolazioni ai contenuti dei testi da loro trattati. Con grave danno per la trasmissione del patrimonio culturale dell'umanità intera, e per interessi politici o per una mal riposta adesione acritica ai dogmi del Patriarcato.  

[8]: fonte: gli studi e ricerche di Mauro Biglino, per anni traduttore di punta del Vecchio e del Nuovo Testamento presso le Edizioni San Paolo, poi distaccatosi da tale Casa Editrice per sviluppare ipotesi indipendenti (basate su traduzioni puntuali e letterali) in merito al reale contenuto dei testi "sacri" cattolici e non solo. 

Prevenire il tradimento: l'immenso valore dell'empatia e della sensibilità.

Proteggersi dal tradimento è possibile, a patto che lo si faccia in due. Se in una coppia uno solo dei partner s'impegna in tal senso, non si andrà molto lontani e con ogni probabilità proprio chi offre più amore ed attenzioni si ritroverà a dover fare i conti con un tradimento (affettivo e/o sessuale). Dunque, qual è il tipo di impegno richiesto? Cosa può essere uno scudo, rispetto a questa temibile mortificazione? Ciò che occorre è:

  • in fase di selezione del partner, osservare con attenzione il suo livello di egocentrismo/altruismo. Se si scopre di avere davanti un "prenditore professionista", sarebbe il caso di cambiare orizzonti;

  • in fase di innamoramento, ascoltare con pari interesse il proprio Bambino bisognoso di attenzioni e conferme e quello del partner. Il nostro lui, o la nostra lei, è vulnerabile come noi e quanto più saremo empatici nei suoi confronti tanto più favoriremo un clima di crescente fiducia e coinvolgimento;

  • in fase di coppia collaudata, ossia in amore dopo essere stata innamorata, evitare di dare per scontato il partner e tenere sempre presente, con la massima sensibilità, che tradimento non è solo andare al letto con qualcun altro, ma anche:

    • negare il proprio ascolto, la propria presenza, il proprio affetto, in un momento di fragilità dell'altro; 

    • volere imporre le proprie idee o i propri bisogni, dando per scontato che quelli del partner siano meno importanti e legittimi;

    • negarsi sessualmente dopo la nascita di un figlio, investendo quest'ultimo di un amore incestuoso e sostituendolo al partner;

    • mettere sotto processo il partner per ogni imprecisione o errore, anche banale e di poco impatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con lo scudo dell'empatia e della sensibilità ben alto, sostenuto insieme dai due partner, si possono evitare gran parte di quelle ferite relazionali che, a lungo andare, potrebbero incancrenire portando ad un tradimento anche carnale. Nessuna garanzia di eternità è data, ma vale senz'altro la pena di impegnarsi affinché il tempo trascorso assieme sia all'insegna dell'armonia e del rispetto.

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